sabato 22 gennaio 2011

Siamo con i lavoratori

Sottoscrivo pienamente le parole del leader della Fiom, Maurizio Landini presente ad Ancona e Jesi nella giornata di ieri e per questo il 28 gennaio (giorno dello sciopero generale promosso dalla Fiom Cgil) sarò al fianco, dei lavoratori metalmeccanici italiani per supportarli in questa manifestazione importante contro il Governo.
La questione Fiat Mirafiori, come ormai sappiamo, si è conclusa con il 54% di sì a cui hanno contribuito pesantemente i colletti bianchi.
A parte il fatto che il referendum non è stato libero ma sotto ricatto per i lavoratori ( o mangi la minestra o salti dalla finestra), va sottolineato che , per lo meno, ha avuto il merito di far parlare di nuovo  degli operai.
Sì, perché da tempo nessun discorso politico, sociale, economico era incentrato su di loro.  Le tute blu sembravano scomparse.
Ma esse purtroppo tornano alla ribalta svilite nei loro diritti acquisiti in tante lotte di rivendicazioni.
L’accordo sottoscritto intacca infatti i diritti di sciopero e rappresentanza sindacale oltre a porre una pregiudiziale sulla malattia dei lavoratori.
Ridurre di 5 minuti le pause  non è cosa da nulla per chi deve fare il suo turno di otto ore alla catena di montaggio. Forse Marchionne vuole trasformare i nostri operai in tanti Charlot di “Tempi Moderni”?
È indubbio che l’Italia per produttività sia agli ultimi posti nella classifica mondiale ma non si può e non si deve aumentare la produzione chiedendo lacrime e sangue solo agli operai!
Né va dimenticato che quanto più una persona nel suo habitat lavorativo si sente salvaguardata nella sua dignità ed equamente remunerata tanto meglio lavora.
Perciò migliorare le condizioni lavorative si rifletterebbe positivamente anche nel datore di lavoro.
Inoltre trovo inutile aumentare le ore di produzione se ciò non è supportato da una fase di progettazione efficace, tale cioè da proporre modelli che possano rispondere alla domanda del mercato.
Per concludere vorrei che la nostra politica anziché rimanere invischiata nelle beghe personali e pruriginose del Cavaliere operasse per far sì che tanti Marchionne in giro per il mondo trovino in Italia il posto adatto per impiantare le loro imprese. Ma ahimè l’affaire Berlusconi offre sempre nuovi spunti!!

domenica 9 gennaio 2011

Per chi suona la Consulta

Per chi suona la Consulta: "


Testo:
Buongiorno a tutti, questa è la settimana decisiva, finalmente, per sapere se la legge sul legittimo impedimento che ha garantito l’impunità da qualche mese a Berlusconi dopo la bocciatura del lodo Alfano, è o non è conforme alla nostra Costituzione, con un po’ di presunzione possiamo dire che noi già lo sappiamo che non è conforme alla Costituzione perché siamo molto affezionati all’Art. 3, in cui si proclama l’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge senza distinzioni di razza, di religione e anche di condizioni personali e sociali, quindi non importa la carica, siamo tutti uguali di fronte alla legge, mentre in questa legge si stabilisce che almeno per 18 mesi ci sono alcune persone più uguali degli altri perché possono rinviare senza neanche documentarli, documentare i loro impedimenti, le udienze dei loro processi e sono il Presidente del Consiglio e i suoi Ministri.

La legge sul legittimo impedimento (espandi | comprimi)
Intanto vediamo di cosa si dovrà occupare la Corte Costituzionale non nella giornata dell’11 gennaio, martedì come ci ha stato annunciato dopo il rinvio di dicembre, ma nella giornata di giovedì 13 gennaio, quando dovrebbe essere presa la decisione, mentre poi le motivazioni della sentenza che saranno stese dal relatore, Sabino Cassese, dovrebbero arrivare intorno al 25 gennaio, ma giovedì dovremmo sapere già cosa ha deciso la Corte con il dispositivo che annuncia sì o no al ricorso del Tribunale di Milano, le tre eccezioni di incostituzionalità avanzate dal Tribunale di Milano nei processi Mediaset, Mills e Media Trade.
La legge di cui parliamo è la legge 7 aprile 2010 N. 51 “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza, Art. 1 “per il Presidente del Consiglio dei Ministri costituisce legittimo impedimento ai sensi dell’Art... del codice di procedura, a comparire nelle udienze dei procedimenti penali in quanto imputato, il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalle leggi o dai regolamenti, in particolare dagli articoli… decreti etc., dal regolamento interno del Consiglio dei Ministri, di cui al Decreto etc., delle relative attività preparatorie e consequenziali, nonché di ogni attività comunque coessenziali alle funzioni di governo, quindi tutte le volte che deve fare qualcosa in qualità di Presidente del Consiglio, tutte le volte che deve preparare qualcosa che deve poi fare in qualità di Presidente del Consiglio, tutte le volte che dopo avere fatto qualcosa in qualità di Presidente del Consiglio deve fare qualcos’altro di consequenziale a quello che ha fatto in qualità di Presidente del Consiglio, o comunque qualcosa che lui riesce a appiccicare e a definire coessenziale alle funzioni di Presidente del Consiglio, quest’ultimo può mandare in fumo e udienze dei suoi processi.

Comma 2 dell’Art. 1 “per i Ministri l’esercizio delle attività previste dalle leggi e dai regolamenti che ne disciplinano le attribuzioni, nonché di ogni attività comunque coessenziale alle funzioni di governo, costituisce legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei procedimenti penali quali imputati.

Quindi di fatto il Presidente del Consiglio con un po’ più di possibilità di farla franca, i Ministri con quasi tutte le possibilità di farla franca, comma 3 dell’Art. 1 “il giudice su richiesta di parte – la parte è il Presidente del Consiglio o il Ministro imputato – quando ricorrono le ipotesi di cui ai due commi precedenti, rinvia il processo a altra udienza”. Comma 4 “ove la presidenza del Consiglio dei Ministri attesti che l’impedimento è continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni di cui alla presente legge, quelle di Ministro o quelle tanto più di Premier, il giudice rinvia il processo a udienza successiva, al periodo indicato” e quanto può durare il periodo? Non può essere superiore a 6 mesi.

Quinto comma “il corso della prescrizione rimane sospeso per l’intera durata del rinvio etc.” comma 6 dell’Art. 1 “le disposizioni del presente articolo, si applicano anche ai processi penali in corso in ogni fase, stato o grado alla data di entrata in vigore della presente legge” certo si applicano i processi che hanno Berlusconi suoi Ministri, altrimenti come facevano a fare questa legge? Quindi i processi già cominciati prima che fosse in vigore questa legge.

Art. 2 “le disposizioni di cui all’Art. 1, si applicano fino alla data di entrata in vigore della legge costituzionale recante la disciplina organica delle prerogative del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri, nonché della disciplina attuativa delle modalità di partecipazione degli stessi ai procedimenti penali e comunque non oltre 18 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, salvo i casi previsti dall’Art. 96 della Costituzione, al fine di consentire al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri, il sereno svolgimento delle funzioni loro attribuite dalla Costituzione e dalla legge”. Comma 2 dell’Art. 2 “la presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale”.

Quindi sulla Gazzetta Ufficiale c’è andato l’8 aprile, dal 9 aprile questa legge diventa esecutiva, infatti da allora i 3 processi a Berlusconi si sono confermati, perché? Perché abbiamo visto che se l’impedimento è continuativo per il Premier o per i Ministri, il giudice deve rinviare per un periodo, a richiesta ovviamente degli imputati, Premier o Ministri per fino a 6 mesi e questi 6 mesi possono diventare 18 mesi al massimo, nel frattempo scrive la legge all’Art. 2 “entrerà in vigore la legge costituzionale” che non c’è ancora , anzi non l’hanno neanche presentata e è passato quasi? Quasi un anno, siamo a gennaio 2011 e questa legge che annunciava questa Legge costituzionale che avrebbe dovuto normare l’intera materia in via definitiva, non è stata neanche presentata, perché? Perché le leggi costituzionali richiedono tempo e Berlusconi non vuole salvarsi dai processi con una legge Costituzionale perché sa che una legge costituzionale non passerebbe, perché non c’è la maggioranza in Parlamento e non passerebbe tanto più perché anche se avesse la maggioranza in Parlamento, quella legge verrebbe poi bocciata dal referendum confermativo che è l’ultima istanza prima che entrino in vigore le leggi costituzionali, quindi è un bluff questo legittimo impedimento, perché dice: ci deve consentire quei 18 mesi necessari a fare una legge costituzionale per mettere al riparo il Lodo Alfano costituzionale, il Premier e i suoi Ministri dai processi penali, ma poi questa legge non l’hanno fatta, né è prevedibile che riescano a farla visto che richiede una doppia lettura e un doppio voto alla Camera, al Senato, poi di nuovo alla Camera e al Senato uguali, dovrebbe arrivare tutto entro ottobre e siamo a gennaio e non l’hanno ancora presentata e non hanno ancora iniziato a discuterla e non hanno neanche votato nulla, quindi di qui a ottobre dovrebbero approvare questa legge con la nulla maggioranza che hanno alla Camera, Camera, Senato, Camera Senato, quindi è impossibile, è un bluff, non è vero, non ci sarà questa legge costituzionale, ci sarà qualcos’altro che ancora non si capisce cosa, ma intanto loro dicono che gli servono 18 mesi per fare questa legge che in realtà non fanno, ok? La legge costituzionale Lodo Alfano bis.

Letta questa legge i giudici costituzionali devono decidere se è o non è conforme alla Costituzione, se la ritengono conforme o non la ritengono conforme lo sapremo giovedì, quali sono i punti critici? I punti critici sono intanto il fatto plateale, che lo capiscono tutti, che il legittimo impedimento non è una novità, non è un’invenzione di Berlusconi, è un’invenzione di Berlusconi il legittimo impedimento speciale per lui, per sé e per i suoi Ministri, perché? Perché il legittimo impedimento è già previsto per tutti i cittadini che siano imputati e che debbano comparire nelle udienze a loro carico dall’Art. 420 ter del Codice di Procedura Penale, perché? Perché se vengo convocato in un processo dove sono imputato e sono immobilizzato a letto perché ho avuto un incidente d’auto o perché sono malato, oppure perché non posso assolutamente rinviare un impegno di lavoro gravissimo, importantissimo, dall’altro capo del pianeta, magari, documento di avere questo impedimento che ritengo legittimo, il giudice cosa fa? Verifica se l’impedimento ce l’ho davvero o se me lo sono inventato, verifica, tramite sempre la Polizia Giudiziaria se è vero dunque se sono impedito e poi verifica lui se quell’impedimento è legittimo oppure no, ci possono essere degli impedimenti veri ma non legittimi, non ho voglia di andare in Tribunale, perfetto, è un impedimento, ma non è legittimo, oppure devo andare al cinema, è un impedimento ma non è legittimo, devo andare a puttane, faccio un caso così teorico, nulla a che vedere con il Presidente del Consiglio che mai farebbe una cosa del genere, impedimento reale ma non legittimo.

Quindi il giudice in quel caso dice: ho l’impedimento, non è vero e quindi l’udienza si tiene lo stesso anche se tu non vieni, peggio per te, ti avevo convocato, oppure l’impedimento c’è ma non è legittimo e l’udienza si tiene lo stesso in tua assenza, peggio per te ti avevo convocato.

Se invece valuta che l’impedimento è legittimo e è reale, rinvia l’udienza, quindi ogni volta che il Presidente del Consiglio ha un’attività di governo o connessa all’attività di governo in base già oggi, da sempre, all’Art. 420 ter del Codice di Procedura Penale, può tramite i suoi Avvocati dire: oggi ho il Consiglio dei Ministri, oggi ho questo impegno, anzi facciamo così, dato che sono la persona più impegnata del paese, perché sono il Capo del Governo, vi faccio un elenco di tutte le date che ho libere e di tutte le date che ho impegnate e così voi cercate di fissarmi le udienze nelle date che ho libere, di modo che si possano tenere i processi e io possa svolgere la mia attività di governo.

Questo è quello che ha scritto più volte la Corte costituzionale per esempio di quando Previti sfuggiva ai suoi processi, dicendo di essere obbligato a votare in aula, gli hanno detto: nessuno vuole impedirti di votare in aula, ci fai sapere quali sono i giorni in cui non si vota in aula e così facciamo le udienze in quei giorni.

Leale collaborazione tra il Parlamento e la giustizia, questo è il principio che ha sempre esplicitato la Corte Costituzionale, vi sembra che sia leale collaborazione tra governo e giustizia la legge sul legittimo impedimento? No, perché non collabora affatto il Presidente del Consiglio e neanche i suoi Ministri, fa una legge in cui dice: per un anno e mezzo, 18 mesi, non ci sono mai, non chiedetemi perché, perché non ho voglia di dirvelo, prendete per buono un certificato che vi mando tramite la Segreteria di Palazzo Chigi e prendete ordini da un Segretario di Palazzo Chigi, i giudici come possono prendere ordini da un segretario di Palazzo Chigi? La Costituzione dice che sono soggetti soltanto alla legge, non ai segretari di Palazzo Chigi, quindi quali speranze può avere una legge del genere di passare il vaglio di costituzionalità, visto che per dichiararla legittimamente costituzionale i giudici della Corte Costituzionale dovrebbero venire meno alla Comune e ai principi che loro stessi hanno sempre esplicitato nel corso degli anni? Nessuna speranza di passare se i giudici della Corte Costituzionale, decidessero solo e esclusivamente sulla base del diritto costituzionale, Costituzione alla mano e niente altro.

giovedì 6 gennaio 2011

Apertura di Napolitano ai giovani

Il valore delle nostre Università pubbliche, la qualità dell’insegnamento, la passione di tanti Docenti e Ricercatori (nonostante le mille difficoltà)  e l’amore per il sapere degli studenti  sono continuamente testimoniati dall’apprezzamento che i nostri Ricercatori riscuotono all’estero, dove, diversamente che in Italia, hanno possibilità di carriera e gratificazioni anche economiche.
La Riforma del Sistema Universitario, arrivata dopo un iter faticoso e burrascoso, accolta da proteste vibranti del mondo studentesco, impoverisce le risorse destinate al pianeta Istruzione, mascherando i tanti tagli sotto l’abito nobile della razionalizzazione.
Le Associazioni degli studenti lamentano nei confronti del Ministro Gelmini la deliberata volontà di non tener conto dei loro pareri e delle loro proposte, delle loro legittime esigenze, del loro diritto che la scuola sia non solo a parole un vero e proprio ascensore sociale.
Ad evitare che lo scollamento tra il Popolo e il Palazzo diventasse drammatico è stato il provvidenziale gesto di apertura del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha ricevuto e ascoltato con rispetto la delegazione degli studenti e ha sottoposto all’attenzione del Governo alcuni punti davvero critici della legge (basti pensare al criterio di territorialità per l’assegnazione delle borse di studio, imposto dalla Lega Nord).
L’incontro tra l’anziano Presidente della Repubblica e i giovani studenti è uno splendido esempio di rispetto dei principi e delle regole democratiche, di incontro tra generazioni in un Paese come il nostro lacerato dai conflitti e diviso tra la generazione dei padri  i cui diritti sono acquisiti e quella dei figli che non hanno tutele e che vivono ormai sulla loro pelle le odierne, moderne forme di sfruttamento (precariato, flessibilità, stipendi da fame, lavoro non retribuito mascherato sotto l’abito nobile degli stage…)
Se il popolo italiano e i giovani in particolare non sente ormai più la vicinanza ad una classe politica gaudente e lontanissima, presa a “farsi gli affari propri”, Napolitano, aprendo le porte del Palazzo ai più giovani e ricordandoli con calore anche nel discorso di Fine Anno, ha dimostrato con saggezza la volontà di ricucire gli strappi e di tendere la mano ad una generazione che sì è nata nel benessere ma che oggi fatica a diventare davvero adulta.
La volontà di ascolto e di apertura del Presidente della Repubblica resta nell’album dei ricordi dell’anno appena trascorso come un soffio di speranza!

Possa l’anno che è appena iniziato donarci ancora qualche speranza di dialogo e cambiamento anche con tutta la classe politica locale che in alcuni enti e qualche rappresentante si sta contraddistinguendo solamente per la mediocrità e l’indifferenza con il quale spesso si attiva per le risoluzioni dei problemi reali della popolazione, decidendo spesso in solitudine e facendo passare per decisioni collettive scelte che nella maggior parte dei casi rappresentano solo una elitaria minoranza.